The Umbrella Academy

L’Estate è giunta quasi al termine e stai cercando qualcosa di leggero anche se non troppo, senza che la visione appiattisca ancor di più le serate sul divano?
Allora ti consiglio questa serie Tv. Partita in sordina nei mesi di Maggio e Giugno, ma che ha saputo valorizzarsi in breve tempo, diventando una top 10 nel fruttuoso palinsesto Netflix.
Opera davvero originale, sopratutto in questo ultimo periodo, dove bande di rapinatori e ospiti di carceri si contrapponevano a cavalieri e maghi. Umbrella Academy spezza questa “moda” televisiva in modo brillante.
La trama è particolare nella storia stessa. Sei tra fratelli e sorelle, in realtà sette, ma in realtà fratelli solo per adozione….Dopo essere cresciuti sotto lo stesso tetto ed essersi poi allontanati, sono costretti a ritrovarsi alla morte dell’eccentrico padre. Nessuno dei protagonisti nasconde il disappunto di ritrovarsi davanti al passato. Anche perché i ragazzi non hanno nulla di normale, ognuno di loro ha un suo potere, ed proprio per valorizzare lo stesso sono stati educati con regole rigide e ferree, chiamandosi addirittura tra di loro con un numero assegnato.
Le loro vite, tornano ad essere incasinate come quando vivevano insieme, arrivando a scoprire che la fine del mondo avverrà da lì a pochi giorni e che a causarla sarà uno di loro.

La serie non ha nel cast prove di grande recitazione, probabilmente non ne ha bisogno. La visione funziona comunque bene. Man mano che si va avanti si viene rapiti da ogni personaggio e dal ruolo che determina la serie stessa.
C è un continuo salto tra il dramma el’ironia, senza tralasciare i momenti comici. Come se ci fosse un continuo scambio tra Colore e Bianco e nero, tra caldo e freddo.
Serie a mio avviso azzeccata in tutto, di produzione USA. Un tocco sprizzante in un palinsesto che rischiava di diventare troppo piatto.
Sono in visione le prime Due stagioni su Netflix.
CONSIGLIATA! voto 8

ENGLISH GAME

Film girati sul calcio ne sono stati girati pochi, sinceramente un motivo c’è. Quei pochi prodotti purtroppo non sono stati all’altezza. Per gli esperti del campo cinematografico il problema è il calcio stesso. Uno sport troppo dinamico e con troppi protagonisti, dura da immortalare l’essenza di tutto in una cinepresa. La soluzione è sempre stata affiancare una sorta di storia che accompagnasse le vicende del protagonista, una trama parallela. La maggior parte delle volte senza successo.

In realtà è quello che succede anche in English Game, solo che in questo caso per bravura degli autori, la trama pararllela è centrata con lo sport e tutto quello che gravita nella società inglese di fine 800. Già perché i fatti raccontati nella serie sono realmente avvenuti, come i suoi protagonisti realmente esistiti. Lo sceneggiato ci porta fin dentro le vicende che il calcio con la sua comparsa ha condizionato nel bene e nel male.
Tutti sappiamo che il calcio è stato inventato dagli inglesi, che ancora oggi si fregiano di tale titolo a tal punto di sentirsi in più forti… Ma tutti sanno che lo stesso è nato dalla nobiltà e per l’aristocrazia?

La serie è incentrata su due personaggi Kinniard e Suter. Il primo di nobile famiglia, squisito gentiluomo quanto feroce atleta in campo, eroe per i ragazzini londinesi probabilmente il primo idolo del gioco del calcio. Il secondo un tagliapietre scozzese di umili origini. Ambe due hanno la stessa caratteristica, sono abili da fare la differenza nel rettangolo di gioco. Kinniard già vincitore di 5 EF CUP, fonda l’imbattibile squadra Old Etonians. Suter invece è un giocatore atipico per il periodo, è l’unico che sa impostare il gioco partendo da dietro con una rete di fitti passaggi. Lo scozzese viene preso da una modesta squadra del Nord il Darwen,in gran segreto. Le regole del tempo non ammettevano pagamenti e professionismo, i nobili non ammettevano compensi in quello che era il loro gioco, un passatempo felice. La differenza tra le squadre è enorme, solo una fazione riesce a fare due pasti al giorno e a non fare lavori usuranti…
la serie ci indica tutti i retroscena della vita aristocratica e operaia di fine 800, tutto quello che è legato al calcio. Dalla crisi del cotone alle prime rivendicazioni sindacali.
È una buona visione, le scene di calcio non sono molte, questo forse la rende una buona serie. A volte, soprattutto nei primi episodi è un po’ lenta, ma se si resiste un pochino il risultato finale è buono.
Piattaforma Netflix VOTO 6,5 Consigliato si, ma senza patemi d’animo.
HUNTERS

Stati Uniti fine anni 70, periodo di zampe d’elefante, conflitti post Vietnam e acconciature morbide e voluminose. Possiamo non metterci un gruppo di ebrei incazzati che cerca di farsi giustizia da solo, non facendo caso a regole e leggi imposti da una generazione che ha già dimenticato lo sterminio Nazista? Se poi questo gruppo è guidato da un anziano, ma sublime Al Pacino nei panni del sopravvissuto al campo di sterminio Meyer Offermann, no non possiamo.
La vicenda è incentrata su fatti tristemente accaduti e i suoi strascichi, in un intreccio di storia e probabili o fantasiose verità. Tutto comincia con il giovane Jonah (Logan Lerman) costretto a dover vivere quasi alla giornata in quella New York che nonostante tutto ha inconsapevolmente ghettizzato la comunità ebraica che anni prima ha trovato rifugio sul suolo americano. Jonah è orfano fin dalla tenera età, non sa nulla del padre e vive con la nonna materna che si dimostrerà persona saggia ma fitta di incomprensibili misteri.
Jonah tornando a casa da una delle sue serate, assiste all’omicidio della sua “Safta”, la sua vita da quel momento viene stravolta completamente. Al funerale della povera nonna, il ragazzo avrà il primo contatto con il facoltoso e strambo Meyer Offman. Lo stesso si offre di dare una qualsiasi mano al giovane. Jonah investito da emozioni contrastanti, in quel momento si rende conto di quanto la sua Safta fosse stata per la sua comunità una persona di rilievo. All’ inizio schivo ma sempre incuriosito dal personaggio Offman, il ragazzo si avvicina al mondo dell’eccentrico benestante, non tralasciando le sue indagini personali per scoprire l’assassino della nonna. Nulla lasciava pensare che lo stesso Offman e il suo gruppo segreto stesse facendo la stessa cosa. Jonah viene catapultato in quello che è una vera propria squadra che indaga e giustizia ufficiali e soldati del Terzo Reich fuggiti e integrati negli Stati Uniti D’America.

Accettato dal gruppo sotto la spinta del vecchio, ma sempre trattato come un bambino. Jonah verrà a scoprire segreti sempre più coinvolgenti, in alcuni casi anche della sua stessa vita. Meyer Offman non è altro che il nonno…
Non accetta di buon grado i metodi della squadra, cosa che lo mette in contrasto più con se stesso che con il gruppo. Poi quei sogni sulla nonna che cercano di metterlo in guardia… Già perchè c’è un Nazista in particolare che è l’ossessione di Meyer, reo di aver diviso nel campo di Auschwitz la famiglia di Jonah, solo perchè invaghito della sua Safta. “Il Lupo”.
Dottore e chirurgo del campo che ha cercato di distruggere Meyer per avere tutta per se la sua amata ebrea.

Serie di successo in America, ma anche di grandi polemiche. L’ideatore e scrittore David Weill probabilmente sapeva di andare contro critiche feroci. La creazione di un possibile Quarto Reich proprio sul suolo a Stelle e Strisce, ha scosso e non poco l’opinione pubblica. Nella serie vecchi e nuovi nazisti sono perfettamente integrati nella vita sociale del paese e non solo, molti assumono anche ruoli di spicco. In politica, nella ricerca e addirittura nella Nasa. La serie va alla ricerca di fantasmi del passato e dei suoi misteri ancora oggi piuttosto attuali, ma sempre insabbiati a dovere. Ufficiali e personaggi di spicco del Terzo Reich sfuggiti al processo di Norimberga che fine hanno fatto? Disseminati per il Sud America sotto falso nome, non è forse possibile averli anche a New York, proprio grazie al Governo Americano? Lo sceneggiato dichiara apertamente la complicità del Governo, con la scusa che alcune menti geniali anche se fossero dei carnefici e criminali di guerra, dovevano essere portati dalla loro parte. La guerra fredda era in pieno vigore, nulla poteva essere lasciato al caso.
HUNTERS è una Serie ben fatta. Denuncia di aver tenuto forse troppo allungo gli occhi chiusi per il proprio interesse, da parte del Governo, ma non solo. La società americana degli anni 70 con Ricchi ebrei, attori che inseguono il sogno americano e afroamericani in piena lotta colmi di cattiveria. Uno spaccato di quegli anni ben assortito e raccontato. Forse anche abbastanza attuale…. e attenzione alle sorprese……
VOTO 8
PRIMA STAGIONE PRESENTE SU PRIME VIDEO, CONSIGLIATA.
ATTACCO DEI GIGANTI

Da pochi giorni in Italia sbarca la quarta stagione di Attack on Titan o Attacco dei Giganti. Dal genio indiscusso Isayama, una serie tv Anime che segue a ruota il successo planetario dell’omonimo fumetto, libri e gadget.
La storia è ambientata in un medioevo rivisitato, la razza umana è minacciata dalla comparsa dei terribili Giganti. Nessuno ha idea da dove provengano e come siano comparsi. Esseri terrificanti che come unico scopo sembra abbiano solo la volontà di attaccare gli uomini per divorarli all’istante. Non pare siano dotati di particolare acume, ma velocità, forza e struttura fanno dei Giganti esseri temibili. D’improvviso come sono comparsi, scompaiono nel nulla. Per ben cinque anni non si vedrà l’ombra di un Gigante e non si udiranno voci di un loro attacco. I sopravvissuti della razza umana hanno l’occasione di organizzarsi per difendersi. Vivono in una grande città circoscritta su se stessa, divisa in tre distretti. Ogni zona è delimitata da grandi mura alte 60 metri. I Giganti comparsi raggiungevano a malapena 20 mt. Ogni muraglia da il nome al proprio distretto. Il Wall Maria, il più povero. Contadini e gente poco abbietta, il popolo! Il Wall Rose, la borghesia, mercanti e Ceto medio Alto. Il Wall Sina, il comando centrale della città, la residenza reale e sede principale delle forze dell’esercito. A quest’ultimo è affidato il compito di preservare l’ordine nei distretti e la difesa della città. L’esercito è costituito da tre corpi, oltre la Guardia reale e la Gendarmeria, vi è il corpo d’élite dei Ricercatori . Uomini sprezzanti del pericolo si avventurano oltre le mura alla ricerca della verità. Già perché oltre i confini della città nessuno ha idea di come sia fatto il mondo e cosa vi avvenga.
L’attacco improvviso cinque anni dopo l’ultimo da parte dei Giganti è una sorpresa per tutti. Questa volta però gli esseri infernali sono anomali, strutturalmente diversi e sembrano molto intelligenti. La razza umana è di nuovo in pericolo. Il nemico è molto più forte che in passato e anche più alto… riusciranno a fare breccia nel Wall Maria, da qui l’inizio vero della storia. Il protagonista Erin entrato con i suoi compagni Mikasa e Armin nell’ordine dei ricercatori si vedrà costretto in prima linea a scontrarsi con i suoi demoni interiori. I colpi di scena e le sorprese non saranno di poco conto!

Attacco ai Giganti è un Dark Fantasy unico nel suo genere. La consuetudine dell’Anime di solito impone un ritmo forsennato alla storia, dovuto ai tempi dettati per necessità dal fumetto originale. La comprensione della trama il più delle volte ne risente. Isayama nella sua opera riesce a rallentare notevolmente questo effetto dando un tipo di struttura che nonostante i momenti di pausa e passaggio necessario alla storia, l’interesse rimane sempre alto.
La tecnica del disegno è come per la maggior parte dei Manga e Anime indiscutibile, ma quello che balza all’occhio è la diversa e voluta definizione dei Giganti. Un tratto più rude e sgraziato sia nei disegni che nei movimenti. Particolarità che danno un notevole interesse al tipo di personaggio.
Una serie che non è la classica serie. 59 episodi divisi in quattro stagioni. In Italia sulla piattaforma Netflix. Più che consigliata, il mio voto è 9.
piccolo spoiler… La Cantina, tenete d’occhio la cantina. Sarà l’arrivo di questa fantastica serie o la partenza?
GOOD OMEN’S

Dal Romanzo “Buona Apocalisse a tutti!” Di Terry Pratchett e Neil Gaiman
Mentre gli spagnoli spingono sul crimine con rapine del secolo o donne “nervosette” in carcere. Gli anglo-americani continuano per il momento per un’altra strada.
GOOD OMENS è una mini serie presente sulla piattaforma “Prime Video” (Amazon).L’ Apocalisse è vicina, tutto fa pensare alla solita lotta tra bene e male, tra Angeli e Demoni. Se però l’Angelo Aziraphale (Michael Sheen) e il Demone Crowley (David Tennant) incaricati dai loro “Superiori” a seguire le vicende mondane della terra, in particolare nella zona di Londra e le sue campagne, sono dei veri combina guai. La storia potrebbe avere risvolti interessanti.

Arizaphele è un Angelo di buon cuore e rotondetto di giro vita… buona forchetta, amante della buona cucina e dell’arte in genere. Talmente è misericordioso da donare ad Adamo la sua spada per difendere Eva dopo la cacciata dall’Eden.
Il Demone Crowley è il classico cattivo ragazzo arrivato dall’Inferno, spavaldo sicuro di se da sentirsi una Star sulla Terra. In realtà sarà semplicemente un Demone con i suoi “Demoni” interiori a tormentarlo. Dopo aver indotto Eva a peccare, chiederà al suo antagonista dei piani alti se in realtà le azioni di un Diavolo non scaturiscano il bene come risposta.
La storia entra nel vivo quando a Crowley viene ordinato di portare sulla Terra l’Armageddon, l’arma finale, l’Anticristo.
Angelo e Demone diventati nei secoli “Amici” si troveranno ad affrontare quello che per loro è il problema più grande. Ormai affezionati e legati a quel mondo, faranno di tutto per non far scattare l’Apocalisse. Il sodalizio è un comico rapporto, tenuto ovviamente nascosto a eccentrici “Capi”. Fatto di bugie e Scuse. I due dovranno affrontate diverse forze in gioco, tra l’attesa lotta tra bene e male che si dividono l’attico e la cantina dello stesso stabile, fino ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Passando tra Streghe Cacciatori e Vecchi matti. Intanto l’Anticristo è arrivato a undici anni, età in cui prenderà coscienza del suo potere. Ma tranquilli Arizaphele e Crowley hanno educato il ragazzo a loro piacimento. Il piano avrebbe anche potuto funzionare …. se il bambino seguito dai due fosse quello giusto…..
Se piace il classico Humor inglese, sono sei episodi che si consigliano. Un Fantasy che è più commedia. Divertente e leggera, per certi aspetti anche originale nelle relazioni. Sheen e Tennant alzano il livello, ma i personaggi gli calzano a pennello. Bellissima e bravissima anche Adria Arjona nei panni della Strega Anathema Device.
Diretta da Douglas Mackinnon. Consigliata.
Voto: 7,5